Berzelletta: potrebbe sempre andare peggio, non dimenticatelo mai

In una favela brasiliana, un giorno di sole, un caldo infernale.

Tre uomini entrano in una piccola baracca, calda e umida, con il letto
in lamiera, trascinando un ragazzo magro e fragile per le braccia. Lì
dentro João, un negrone enorme, bruttissimo, sudato, puzzolente, con
uno stuzzicadente in un angolo della bocca, si stava pulendo le unghie
con un coltellaccio usato per aprire la noce di cocco.

Uno degli uomini dice:
“João, il capo ha detto di dirti di metterlo in culo a questo qui.
Dice che è per insegnargli che non deve fare il bullo con la gente
della favela!”
La vittima grida disperata e implora perdono. Ma João se ne frega e risponde:
“Sbattilo lì nell’angolo! Fra poco me ne occupo… ”
Quando l’altro se ne va il povero ragazzo comincia a dire:
“Signor João, per pietà, mi lasci andare via! Non lo dirò a nessuno
che sono stato rilasciato senza punizione, la scongiuro!!!”
João gli risponde bruscamente: “Taci e stai buono lì!”

Cinque minuti dopo entrano altri due uomini trascinando un altro ragazzo:
“Il capo ha detto di dirti di tagliargli le mani e cavargli gli occhi.
Dice che è per insegnargli che non deve toccare i soldi del capo!”
João, con voce grave: “Lascialo lì che me ne occupo fra un po’…”

Passano altri cinque minuti e arrivano due uomini trascinando un altro
poveretto:
“João, il capo ha detto di tagliare via le palle a questo qui così
imparerà a non guardare mai più la donna del capo. Ah, ha detto anche
che devi tagliargli la lingua e tutte le dita così non toccherà più
nessuna donna della favela!”
João, con voce sempre più grave: “Mettilo lì nell’angolo con gli
altri, fra un attimo me ne occupo io!”

Il primo ragazzino consegnato a João dice allora, con voce estremamente cortese:
“Dottor João… con tutto il rispetto…….. solo per evitare
confusioni, io sono quello che lo prende in culo, ok ?!?”