Archive for the ‘ Persone & Idee ’ Category

Politica e (alcune) forze dell’ordine: siamo in mano a questi

Leggo senza troppo (aimè) stupore, un articolo in cui compaiono stralci di commenti apparsi su di un Forum di poliziotti (in particolare della Celere). A fronte di pochi commenti che cercano di far capire cosa sarebbe giusto o sbagliato fare, nel servire lo stato facendo il poliziotto (il celerino in particolare) emergono tanti messaggi di gente che ha solo voglia di picchiare, sentirsi forte, sentirsi appartenente a qualche cosa, e ignora completamente il motivo per cui la polizia esiste e soprattutto ignora o se ne frega di quello che dovrebbero fare e non fare. Nessuno vuole fare il santarellino, essere un cellerino in mezzo a tafferugli (politici o sportivi che siano) è una cosa difficile, e a volte a tutti scapperebbe forse una manganellata in più, anzichè una in meno. Qua invece si parla di un metodo, un modo di vivere l’appartenenza alla celere, del tutto identica al cameratismo fascista. E se si fermasse a questo istinto di sopravvivenza, poco male, purtroppo dal cameratismo prende anche il gusto di picchiare per far male, in modo del tutto slegato dal far rispettare l’ordine e la legge. Vergogna, è la politica è la prima responsabile, ma anche questa gente deve pagare, non siamo in guerra, gli ordini sbagliati e contro la legge NON DEVONO ESSERE RISPETTATI!!! Chi lo fa viola la legge, punto e basta.
Fortunatamente la Polizia non è solo celere, ma servirebbe un piccolo cambio di gestione, e anche di mentalità. Appartenenza, fare gruppo e essere duri nel proprio lavoro può essere portato avanti anche senza rendersi protagonisti di vergognose repressioni, fra l’altro inutili sia politicamente che sul momento. Pestare gente che non ha nessuna intenzione di fare danni a cose o persone, non ha nessuna utilità, se non il gusto di un essere umano perverso di picchiare, e quello di alcuni Politici di mandare segnali di paura e repressione.

Link all’articolo originale: Repubblica.it

Link al PDF con una parte più estesa dal Forum menzionato.

Rabbia, odio, spirito di corpo. In un libro i duri delle forze
dell’ordine. A partire dalle loro discussioni segrete sul Web
Quello che i celerini non dicono
Il blog dei cattivi poliziotti
“Le violenze alla Diaz dopo il G8 di Genova? Non mi vergogno
di nulla. L’Italia non è uno stivale. È un anfibio di celerino”
di CARLO BONINI

Quello che i celerini non dicono Il blog dei cattivi poliziotti
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“Cari colleghi, riteniamo giusto rammentare, per senso di responsabilità, che DoppiaVela è uno spazio per i poliziotti messo a disposizione dalla polizia di Stato. Le critiche, le lamentele, le segnalazioni di disservizi, anche se esternate in modo aspro ma corretto, fanno parte delle normali dinamiche di dialogo tra l’amministrazione centrale e i singoli dipendenti. Trovano dunque una sede naturale all’interno del portale che non può, però, garantire spazi che la normativa vigente attribuisce ad altri soggetti�”.
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Ogni volta che entrava in quella benedetta chat intranet, Drago ne gustava la dimensione perversa. A cominciare da quel nome un po’ ingessato – DoppiaVela, la sigla della centrale operativa nelle comunicazioni radio – e dal post politicamente corretto che metteva sull’avviso i naviganti. Perché la verità era che lì dentro si poteva finalmente essere un po’ guardoni e un po’ scorpioni. Masturbarsi dietro un avatar, leggendo l’illeggibile o scrivendo l’inconfessabile. Divorarsi a vicenda – sì, proprio come scorpioni in bottiglia – soltanto per scoprirsi più soli nella propria rabbia.

Finita sulle prime pagine dei giornali con sei rotondi anni di ritardo, la “macelleria messicana” del dottor Fournier era stato un potente lassativo. Il forum era impazzito. Genova, troppo lontana e spaventosa per sembrare ancora vera, era diventata solo l’occasione per un outing collettivo. La prova, ammesso ce ne fosse bisogno, che il tempo era stato una pessima medicina. Che odio chiama odio.

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G. DA ROMA Ecco che spunta fuori un nostro bel funzionario, che da buon samaritano riaccende fiamme polemiche e propositi dinamitardi. Che, sicuramente, nelle prossime manifestazioni gli antiglobal metteranno in atto perché più autorizzati che mai. Ma quando la finiremo di fare sempre queste mere figure e inizieremo a tenere la bocca chiusa?
Per Aspera ad astra.
N. DA ANZIO Fournier poteva e doveva risparmiarsi la frase a effetto, “macelleria messicana”. Adesso, per i colleghi ci sarà la solita Santa Inquisizione mediatico-politica.
Unus sed leo.
I. DA GENOVA Ma questo Fournier dov’era durante gli scontri? Ancora non l’ho capito. Era fra i manifestanti? Ha respirato lacrimogeni? O aveva una mascherina? Secondo me si è messo a cantare perché non gli hanno dato nessuna promozione.
P. DA BARI È ancora in polizia o ha chiesto di passare alla politica?
Sono pronto a mostrare il petto e non voglio essere bendato. Ma tu hai il coraggio di guardarmi negli occhi? E che cazzo, mostra ai più di essere uomo. Barcollo ma non mollo.
D. DA LA SPEZIA Colleghi, basta di parlare di questo soggetto. È penoso e noi lo stiamo aiutando nella sua viscida campagna elettorale.
A. DA CAGLIARI Genova, presente con orgoglio e senza nulla da nascondere. Posso testimoniare di Bolzaneto! Non si tratta di essere grandi e non è veramente falsa modestia� è solo servizio! Ero al VI reparto mobile di Genova.
L. DA SALUZZO Io c’ero. VI reparto mobile. Tanto orgoglio, tanta rabbia!
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(…)
C. DA ROMA Non capisco perché non vogliate parlare degli errori commessi. Qui si tratta di dire chiaramente:
I colleghi che gridavano Sieg Heil ci fanno vergognare, o no?
I colleghi che avrebbero minacciato di stupro le signorine antagoniste meritano la nostra esecrazione, o no?
I colleghi che si accanivano con trenta manganellate sul primo che passava senza sapere se era solo un povero illuso pacifista o un violento vero, hanno sbagliato, o no?
La collega che al telefono con il 118 di Genova, riferendosi alla Diaz, parla di “Uno a zero” dimostra di essere intelligente?
Su queste cose non ci può essere ambiguità!!!
L’esistenza è battaglia e sosta in terra straniera.
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E bravo il nostro C., pensò Drago. Stai a vedere che ora gli vanno addosso i padovani. Se ne stanno zitti da troppo tempo. Ma è più forte di loro. Se c’è da far vedere chi ce l’ha più duro, loro non sanno resistere. Rinfrescò la chat. Solo per vincere una scommessa troppo facile.
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E. DA PADOVA Caro C., rispondo alle tue domande:
“I colleghi che gridavano Sieg Heil ci fanno vergognare, o no?”
No. Non mi vergogno del fatto che in polizia ci siano dei coglioni. Non più del fatto che ci siano in Italia. Sono fiero di essere celerino e italiano, nonostante loro!
“I colleghi che avrebbero minacciato di stupro le signorine antagoniste meritano la nostra esecrazione, o no?”
No. Per questa domanda, oltre a valere la risposta sopra, concedimi anche il beneficio del dubbio. Chi prenderebbe seriamente un tentativo di violenza a una capra malata? Il popolo antagonista non brilla certo per l’attaccamento all’igiene! Non credo a quello che, sicuramente in malafede, sostengono questi personaggi!
“I colleghi che si accanivano con trenta manganellate sul primo che passava senza sapere se era solo un povero illuso pacifista o un violento vero, hanno sbagliato, o no?”
No. Pur essendo convinto assertore della totale inutilità di infierire su un manifestante inerme (questo è l’unico sbaglio, sprecare le forze su uno solo), sappi che è impossibile farsi rivelare dal manifestante durante la carica, se è un “povero illuso pacifista” o meno. È inoltre abbastanza difficile, dopo ore di sassaiole subite, magari con fratelli feriti anche gravemente, beccare uno dei personaggi che ti stanno avanti e picchiarli solo un pochettino. Quello che dico è che il povero illuso, visti gli stronzi che stavano con lui, poteva tornarsene a casa invece di manifestarci insieme! Se gli è andato bene fare da scudo per questi delinquenti, allora non si può lamentare di subirne le conseguenze! Che poi qualche collega si sia comportato come un qualsiasi essere umano sotto stress non mi sembra né incomprensibile né disdicevole. Sicuramente qualcuno avrà commesso sbagli. Sai quanti poliziotti c’erano a Genova? Di sicuro non mi vergogno per i loro errori!
“La collega che al telefono con il 118 di Genova, riferendosi alla Diaz, parla di “Uno a zero” dimostra di essere intelligente?”
No. Ma come si dice a Roma, �sti cazzi! Hanno messo a ferro e a fuoco una città, rischiando di farci fare una figura di merda a livello internazionale, provocando danni, feriti, spese enormi e si preoccupano della frase di una telefonista? Non mi vergogno per quello che ha detto. Mi vergogno perché oggi la madre di un teppista imbecille, dimostrando una mancanza di scrupoli e un cinismo degni di una Kapò, è riuscita a farsi eleggere senatrice della Repubblica; perché un partito italiano ha fatto intitolare un’aula all’imbecille!
Non voglio i soldi di questi politici. Non voglio i soldi da questo governo (e da un altro come questo). A difendermi ci penso da me, con l’aiuto di Dio e dei fratelli celerini, che mi stanno accanto e non mi tradiscono nel momento del bisogno.
Once in the Celere, always in the Celere.
C. DA ROMA Quindi, per te, avere al fianco un cretino non è un problema?
Lo dico serenamente: due che tengono e uno che mena non mi sembra da eroi. E poi ti rispondo da romano: �sti cazzi un par di palle. Tu non lavori nel Cile di Pinochet e non ti pagano con lo stipendio in pesos messicani (forse è di cattivo gusto visto il titolo del thread di discussione, “macelleria messicana”, e me ne scuso con quanti si sentono feriti). Il giuramento che hai prestato parla di far rispettare le leggi, non di fartene di tue. In quanto al rischio della “figura”, mi pare che l’abbiamo fatta e basta. E le responsabilità, lo dico da mesi, non sono di chi stava in strada, ma di chi ha permesso che si arrivasse a questo. Siamo stati mandati lì, sapendo quello che ci avrebbero fatto e sapendo come avremmo reagito. Ti piace questo? Ti piace essere una pedina e poi pagarti l’avvocato? Io questo vorrei evitare. Vorrei capire come si può evitare che un collega mandato a fare il proprio dovere si ritrovi indagato in due processi e, dopo la Maddalena, forse anche nel terzo. Scusate la lunghezza.
L’esistenza è battaglia e sosta in terra straniera.
P. DA BARI Scusate, il Sig. Dott. Funz. Uff. Fournier quando lo faranno santo?
Sono pronto a mostrare il petto e non voglio essere bendato. Ma tu hai il coraggio di guardarmi negli occhi? E che cazzo, mostra ai più di essere uomo. Barcollo ma non mollo.
E. DA FIUMICINO Io penso che questi degni eredi di quei cattivi maestri che dicevano in piazza “Uccidere uno sbirro non è reato” ci considererebbero picchiatori fascisti anche se andassimo in servizio di Op vestiti di rosa e con un mazzo di fiori in mano.
B. DA PADOVA Quando alcune centinaia di ultras o di autonomi sono schierati a cinquanta metri da te con spranghe, catene, bombe carta e coltelli, io ritengo opportuno fargli così tanto schifo e paura che non devono pensare di poterci attaccare senza lasciarci le ossa!
L’Italia non è uno stivale. È un anfibio di celerino.
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(16 gennaio 2009)

Bugie Bugie Bugie: L’incontenibile cazzaro di Arcore
Bullshit: The incredible lier of Arcore

Italiano (english below): Non me ne vorranno gli amici che lo hanno votato, ma il cazzaro di Arcore ha colpito ancora. Dichiara “Insediamento di Obama? Non andrò. Non sono una comparsa” “Io sono un protagonista”! Grande grande, peccato che non sia stato invitato, ne lui ne altri capi di stato, per prassi. Infatti vengono invitati gli ambasciatori e le mogli/mariti, e gli inviti non sono trasferibili. Bravo Scilvio, hai ragione, non sei una comparsa, ad una comparsa certe cazzate non le fanno dire!!!

English: Sorry for the friends who voted for Silvio Berlusconi, but the lier from Arcore (where he lives) did it again. He said (translated by me) “The Obama inaugural ceremony?I will not go! I’m not an appearance” “I’m a protagonist”! Great great, unfortunately he was not invited at all, like all the other prime minister of other countries. They use to invite ambassadors with the wife/husband, and the invites are not transferable. Well done Silvioz, you are right, you are not an appearance, to an appearance would not be allowed to say such a huge Bullshit!!!

Canale 5 e l’informazione di parte: lezioni di revisionismo

Canale 5 sciorina una trasmissione da manuale del revisionismo, anni di creazione del consenso tramite le TV li rendono esperti in queste cose (alla faccia del bugiardo di Arcore, Berlusconi. Che riesce a dire che le televisioni non creano consenso, ma allo stesso tempo riuscì a dire che Santoro, Luttazzi e Biagi fecero recuperare alla sinistra 17 punti in campagna elettorale. Allora cavalier bugiardoni, creano consenso o no le TV? Patetico, ma tanto gli italiani ste frasi non le ricordano). Si arriva a questo picco di vergogna, riabilitare completamente Craxi, parlando di lui ma riuscendo a cancellare la vergogna delle ruberie di cui fu uno dei massimi esponenti nell’era pre tengentopoli. Ma la revisione storica continuerà, è appena iniziata, dell’Utri ha già in preparazione i diari di Mussolini, già marchiati come falso evidente dagli storici europei, ma in Italia verranno portati all’altare della verità da un condannato a 9 anni per associazione mafiosa! rien ne va plus, si accettano scommesse sulla revisione più scandalosa da qui ai prossimi anni!
Segue video e trascrizione:

Testo dell’intervento:

“Buongiorno a tutti.
Chi di noi ha avuto la sfortuna di essere sintonizzato su Canale 5 ieri a mezza sera, avrà notato uno spettacolino degno della Korea di Kim Il Sung, una specie di monumento equestre in versione televisiva a Bettino Craxi, nel nono anniversario della sua scomparsa.
Un filmino messo insieme da alcuni suoi ex famigli e ovviamente trasmesso in pompa magna, è il caso di dirlo, da Mediaset.
E’ chiara la devozione di Mediaset al suo santo protettore: senza Craxi, Berlusconi non sarebbe dov’è, Mediaset non sarebbe lì visto che è sopravvissuta alle varie violazioni di legge che prima Fininvest e poi Mediaset hanno perpetrato in barba alle normative nazionali, europee, alla Corte Costituzionale, eccetera.
Grazie al padrinaggio di Craxi e poi al padrinaggio dello stesso Berlusconi che poi è andato in politica a sostituirlo.
Si comprende la ragione per cui Mediaset e Fininvest e il mondo Berlusconiano sono così affezionati allo scomparso leader pregiudicato e latitante.

continua…
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Il dovere di informarsi: una strana battaglia fra magistrati

Magistrati che cercano di fermare altri magistrati quando vengono indagati i politici corrotti, e l’informazione ufficiale che fa di un’erba un fascio glissando sui dettagli, facendo passare tutti i magistrati come fossero in errore o fuori controllo, e quindi da riformare, riorganizzare e magari mettere sotto controllo! Informarsi é un dovere, si puó iniziare da questo video:

Segue la Trascrizione del testo!
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Un’altra prova che PD e PDL sono sempre piú la stessa cosa

Si é vero non identici, dentro non ci sono persone tutte senza speranze o tutte con la stessa capacitá di fare i propri interessi, ma la differenza fra PD e PDL continua a decrescere e c’é appena stata un’altra dimostrazione, alquanto clamorosa. In una trasmissione televisiva Nicola Latorre (Vicecapogruppo PD al senato), Italo Bocchino (Vicecapogruppo PDL alla camera) e Massimo Donati (capogruppo IDV alla camera). Per farla corta Latorre da man forte a Bocchino, che pare accusare un pó l’arrembanza e gli argomenti di Donati, relativi alle nomine in corso. Latorre arriva a dare una nota a Bocchino, che da quella prende spunto per tornare alla carica e riprendere vigore contro Donati.
Ma noi italiani cosa aspettiamo a mandarli tutti affanculo a fare si che PD+PDL alle elezioni prendano lo 0.1%? Cosa dobbiamo aspettare di vedere che si passano i soldi dei pizzi per la TAV, gli Inceneritori, le opere in cui si spende il 300% del dovuto, aspettiamo che confessino? Svegliamoci, se non sono uguali, iniziano ad essere sempre piú indistinguibili, se la base, cioé la gente non inizia a pretendere, questi partiti non potranno mai avere stimolo a cambiare, tutto andrá bene fra spartizioni e ruberie!!!

Vi riporto un post su voglioscendere.it che ne parla, ed il relativo filmato con l’accaduto.

Istruttiva scenetta l’altra mattina a Omnibus, rilanciata da Striscia la Notizia. In studio, a La7, si discute della Vigilanza Rai con Nicola Latorre, vicecapogruppo Pd al Senato, Italo Bocchino, vicecapogruppo Pdl alla Camera e Massimo Donadi, capogruppo Idv alla Camera. Bocchino, poveretto, non riesce a spiegare a che titolo il Pdl pretenda di scegliersi il presidente della Vigilanza. Ma, a levarlo d’impaccio, accorre Latorre: afferra furtivo un giornale, scrive alcune brevi note e le passa al presunto avversario. Bocchino legge e ripete a pappagallo: “Caro Donadi, non volevate Pecorella alla Consulta e noi l’abbiamo ritirato. Ora dovete fare lo stesso con Orlando”. Ora, a parte il fatto che Pecorella non può andare alla Consulta perché è un deputato, è un imputato, è l’avvocato del premier ed è autore di leggi incostituzionali (compresa una all’attenzione della Consulta), la Consulta c’entra come i cavoli a merenda: i giudici costituzionali li elegge il Parlamento coi due terzi dei voti, dunque la maggioranza indica un nome super partes e lo sottopone al vaglio dell’opposizione. Il capo della Vigilanza lo sceglie l’opposizione, tant’è che ai tempi dell’Ulivo il Polo indicò Storace e l’Ulivo lo votò senza fiatare. Tutto giulivo per il suggerimento (sbagliato) accolto, il suggeritore ha strappato il brandello di giornale e l’ha appallottolato. Forse perchè dimostra due cose. 1) Memore del caso Unipol, Latorre ha smesso di telefonare ed è passato ai più sicuri pizzini. 2) Anche Latorre, per strano che possa sembrare, serve a qualcosa: quando un berlusconiano è in difficoltà, lui lo soccorre.

ps: un altro post di Voglioscendere.it, fresco fresco, sempre sulla stessa questione, firmato da Peter Gomez.

Ora c’é pure il video con il cosidetto pizzino. Fa piú che altro ridere, ma lo metto tanto per completezza!!! Il fatto che Latorre nemmeno si sia premurato di nascondere il passaggio del giornale e abbia pure lasciato l’appunto in studio, fa capire come questi si sentano in una botte di ferro, qualsiasi cosa facciano hanno sempre tempo e modo per giustificarsi con trasmissioni e giornalisti ridicoli che remano dalla stessa parte del sistema PD-PDL.

http://www.notspeakinginmyname.com/

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http://www.notspeakinginmyname.com/

Berlusconi e’ la vergogna dell’Italia

Berlusconi fa finta di fare il simpatico, fa anche finta che una cosa come dare dell’abbronzato la si possa dire come una battuta, anche se sei un primo ministro e sei ad un incontro con il presidente della Russia. Poi fa finta di cadere dalle nuvole quando gli fanno notare le critiche.
Ci sono 2 casi:

- ho ha fatto la battuta di Obama bello e abbronzato con leggerezza, come in un bar qualunque passerebbe inosservata

- ho ha fatto la battuta per banalizzare l’elezione storica di un presidente di colore negli stati uniti, cosi’ insultando la lotta che da sempre i neri negli stati uniti (e non solo) hanno intrapreso per essere trattati come persone e non bestie

Nel secondo caso, Silvio Berlusconi e’ un bastardo, impresentabile come governante, capace solo di fare il simpatico per tenersi stretti alleati fascistoidi e razzisti.

Nel primo caso, questo signore non e’ adatto a governare niente di piu’ che le sue aziende, perche’ le battute da bar si fanno al bar, con i tuoi amici a nome tuo, non come primo ministro e quindi usando la “faccia” dell’Italia. Ed anche perche’ si deve avere l’intelligenza per capire che qualcuno, in altri paesi, magari qualcuno che li governa, puo’ anche pensare che tu l’abbia fatta quella battuta per via del secondo caso. In quel caso i rapporti con queste nazioni potrebbero avere grossi problemi, indipendentemente dal fatto che abbia solo voluto fare una battuta da bar (pure vecchia, brutta e che non faceva ridere nessuno nemmeno in un bar).

Oggi almeno 4-5 persone mi hanno chiesto di queste dichiarazioni, erano increduli, speravano quasi che io gli dessi una spiegazione che potesse giustificare il tutto. Purtroppo spiegazioni non ne avevo, e tutti (erano tutti Irlandesi ed un Inglese) se ne sono andati pensando che fosse un insulto razzista (caso 2), perche’ non gli e’ passato nemmeno per la testa che in Italia possa esserci a capo del governo uno che fa battute da bar ad un vertice ufficiale.

Siamo messi cosi, ricordiamocelo quando andremo alle urne!

update: aggiungo un articolo/post da Voglioscendere.it, Nulla é Impossibile (Di Marco Travaglio)

Pubblicitá Progresso: questa é evoluzione!Ci stiamo Evolvendo, malgrado tutto…

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Questa é pubblicitá progresso, la vorrei ovunque, l’evoluzione della societá umana avrebbe in pochi anni una forte inpennata.

Da LaStampa.it

La campagna per ateismo ha
già ricevuto donazioni record
LONDRA
In genere pubblicizzano film in uscita o l’ultimo profumo di Armani, ma ora sugli autobus di Londra campeggieranno poster con la scritta: «Dio probabilmente non esiste, quindi smettila di preoccuparti e goditi la vita». La campagna, naturalmente ad opera di associazioni atee, ha ricevuto offerte record per un totale di 113mila dollari, superando di ben sette volte gli obiettivi prefissati.

Tra i donatori vip c’è il professore di biologia della Oxford University Richard Dawkins che ha donato novemila dollari. La British Humanist Association, che gestisce i fondi, ha spiegato che l’iniziativa – che dovrebbe durare per tutto il mese di gennaio – ha ricevuto un tale successo che potrebbe estendersi anche a Manchester e Edimburgo. A capo della campagna è la sceneggiatrice inglese Ariane Sherine, che ha spiegato di aver pensato all’iniziativa dopo aver visitato un sito cristiano in cui si spiegava che i non credenti finiranno all’inferno.

«Ho pensato che sarebbe stato positivo presentare un messaggio incoraggiante, per gli atei questa è l’unica vita che abbiamo e dovremmo godercela non vivere del terrore». La campagna è anche una risposta a quello che gli atei definisco un trattamento preferenziale dato alla religione nella società britannica.

Passaparola del 20 Ottobre 2008: Informazione nordcoreana

Link al post originale su Voglioscendere.it

Trascrizione:

“Buongiorno a tutti.
Molti sul blog di Beppe e sul mio, voglioscendere.it, mi hanno chiesto di parlare della mia condanna per diffamazione nei confronti di Cesare Previti, in primo grado.
Non intendo farlo perché non intendo usare questo spazio per ragioni mie.
Penso che per difendersi dai processi bisogna andare nei processi e se una sentenza non la si condivide la si deve appellare.
La sentenza non c’è nemmeno ancora, non è stata depositata, lo sarà fra sessanta giorni.
Ci sarà modo di leggerla e di capire che cosa abbia trovato di diffamatorio questa giudice in un mio articolo disponibile sul mio blog perché chi vuole si faccia un’idea.
Volevo invece partire da questo caso, o non caso a seconda, perché una persona che frequenta il blog voglioscendere.it mi ha mandato una mail riportandomi il messaggio che ha spedito al direttore del TG1, Gianni Riotta, in cui esprimeva stupore per il fatto che il TG1, che non da manco le notizie delle condanne a ministri, agli imprenditori, ai parlamentari, avesse trovato il tempo per dare la notizia della condanna a me che sono un privato giornalista.
Oltretutto non solo era una condanna per diffamazione, non per aver rubato, ma era anche una condanna in primo grado e il TG1 ovviamente non l’ha detto per cui, per esempio, alcuni miei parenti si sono spaventati pensando che dovessi immediatamente andare in carcere per otto mesi.
Dice questo ragazzo, Andrea, a Riotta: “Almeno Travaglio il coraggio di parlare e scrivere di Previti & c. ce l’ha e non è servo di nessuno. Inoltre, piccolo particolare, la condanna è in primo grado anche se questo il TG1 l’ha dimenticato.
Il TG1, telegiornale del servizio pubblico, e non partitico, ha dimostrato una volta di più il suo vero volto al servizio dei soliti noti.
Loro non molleranno mai, noi neppure.
Distinti Saluti, Andrea D’Ambra.”
Questa è la risposta che gli da Riotta:
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Passaparola: Carnevale in cassazione. Falcone e Borsellino al cimitero.

Link originale: Voglioscendere.it
Copy & Paste della trascrizione:

“Buongiorno a tutti.
Oggi ringrazierò dei giornalisti perché qualcuno ce l’abbiamo ancora, per fortuna.
E meno male perché così non ci sentiamo inutili. Il primo giornalista che vorrei ringraziare è Milena Gabanelli.
Non soltanto per la splendida puntata di Report di ieri sera, in cui abbiamo visto crollare, alla seconda o terza domanda, il grande patriota Colaninno che doveva salvare l’Alitalia.
Ieri sera abbiamo appreso che ancora non c’è niente di deciso, che il prezzo che loro offrono per rilevare la parte sana dell’Alitalia è tutto da verificare.
Ma soprattutto abbiamo appreso che il famoso impegno a non vendere da parte dei sedici patrioti della cordata CAI in realtà è una balla.
Quando la Gabanelli ha messo il piano della CAI sotto il naso di Colaninno chiedendogli dove sta scritto l’impegno dei sedici soci a non vendere, Colaninno si è messo a ridere, come dire “lo sai anche tu che c’è!”.
Però non è riuscito a trovarlo nemmeno lui.

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